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Novità in libreria: "Una sociologia critica", la sfida di Franco Ferrarotti

Nicola Porro ha dedicato il suo ultimo libro a raccontare il padre della sociologia italiana. E la funzione primaria che assegnava allo sport

 

Questo libro (edizioni Solfanelli, 2024, Euro 10) non è una ricostruzione biografica o una rassegna tematica del lavoro pluridecennale di Franco Ferrarotti. Rappresenta piuttosto un tentativo di isolare gli aspetti cruciali di un pensiero critico che ha contribuito a insediare la ricerca sociale nel panorama scientifico e culturale di un Paese come l’Italia che aveva rappresentato già a fine Ottocento un laboratorio del pensiero politico-sociale della modernità.

Esperienza che il fascismo avrebbe stroncato e che la stessa cultura liberal-storicista (Croce, Gentile ecc.) avrebbe relegato in una posizione periferica tentando di subordinarla a una visione conservatrice (la sociologia definita da Croce “inferma scienza”). Solo l’insediamento della sociologia critica nella cultura postbellica, di cui Ferrarotti sarà fra i massimi protagonisti, consentirà di sviluppare scientificamente anche da noi l’analisi di fenomeni snobisticamente trascurati da una cultura speculativa di matrice idealistica poco interessata a comprendere le dinamiche profonde del mutamento sociale.

Fra queste lo sport assolve una funzione primaria. È una cultura del corpo che promuove socialità ma allo stesso tempo costruisce gerarchie (di merito, di valore ma non di sangue o di rango). È una pedagogia relazionale che costruisce rapporti relazionali potentissimi e sistemi di appartenenza simbolici e organizzativi. È il volano di identità generate dalla memoria ma anche elaborate in forme inedite e originali. È un contenitore di violenza repressa, di ostilità di gruppo e di clan e insieme uno straordinario vettore di solidarietà e di comunicazione fra culture. Tutti questi aspetti sono presenti nella riflessione di Ferrarotti già nei primi anni Ottanta, quando, analizzando l’ondata emozionale prodotta dal Mundial 1982, darà alle stampe con il giornalista Oliviero Beha "All’ultimo stadio", forse la prima analisi sistematica del fenomeno sportivo prodotta nell’Italia postbellica.

Una sociologia critica mira insomma a ricostruire lo scenario di una stagione di rinascita e di riposizionamento della ricerca sociale italiana. Sperando di consegnare anche ai cultori dello sport uno strumento di interpretazione del più vasto contesto sociale che alimenta e fa da scenario alla loro passione. (di Nicola Porro, professore ordinario di Sociologia)

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